Il problem solving

Il 22 aprile 2016 più di cento ragazzi della scuola secondaria di secondo grado si sono riuniti al campus di Informatica di Cesena dell’Alma Mater Studiorum di Bologna per partecipare alla finale nazionale del problem solving. Ma che cos’è il problem solving?

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Il problem solving è una metodologia basata su attività in cui prevalgono il pensare, il ragionare, il fare ipotesi ed operare scelte, attività che richiedono l’applicazione di abilità relative alla gestione di informazioni strutturali più che l’applicazione sterile di procedimenti meccanici volti alla risoluzione di semplici calcoli. Attività che promuovono quelle competenze trasversali ai diversi contesti disciplinari, riconosciute ormai essenziali per un inserimento attivo e consapevole dei giovani nella società.

La competizione di problem solving serve, dunque, non solo a potenziare la capacità degli alunni nell’individuare una strategia per la risoluzione di un problema ma anche a sviluppare il loro pensiero algoritmico. Mentre la matematica studiata a scuola mira prevalentemente all’insegnamento di formule già date che permettono di risolvere un quesito algebrico o geometrico, la peculiarità di questa “disciplina” sta, invece, nel calare lo studente in situazioni concrete simili a quelle della vita quotidiana, dove continuamente si è chiamati a risolvere problemi trovando formule o strategie rapide ed efficaci.

Questa nostra esperienza è iniziata l’anno scorso, pochi mesi dopo il nostro primo incontro con il mondo delle scuole superiori. Inizialmente la nostra professoressa di matematica Silvia Del Monte, ha semplicemente proposto alla classe (che allora era la 1AM) di partecipare a quella che oggi potremmo definire come una specie di avventura. Dopo un primo approccio alcuni di noi sono per la prima volta venuti a contatto con questa nuova disciplina; durante l’estate in cinque abbiamo continuato ad esercitarci sempre con impegno per raggiungere quello che già dall’anno scorso era il nostro obiettivo e sogno: arrivare alla finale nazionale.

Soprattutto per noi questo percorso è stato un modo per affermarci in un campo didattico extrascolastico,  che ci ha consentito un costante e notevole miglioramento e ci ha portato a scoprire capacità e risorse di noi stessi “nascoste”, spesso trascurate, nonostante siano poi in realtà quelle che di più serviranno nel nostro futuro.

Così siamo arrivati, dopo aver positivamente passato la fase di istituto e poi quella regionale, alla finale nazionale. Ci siamo riusciti con tanto impegno e tanto divertimento; ci siamo classificati quinti a livello nazionale e questo è stato il premio di un lungo lavoro iniziato l’anno scorso.