OGGI SI SCAVA… LABORATORI DI ARCHEOLOGIA

Marzo dell’Archeologia. La classe 1Bm, dopo aver assistito ad una lezione teorica sulla storia e il metodo dello scavo archeologico, ha svolto un laboratorio di simulazione di scavo accompagnata dagli archeologi Dott. A.Biagioni, Dott.ssa D.Carafelli, Dott.ssa L.Ricciotti della cooperativa “Archeo in progress” di Jesi. Appena arrivati nel laboratorio i ragazzi si sono trovati di fronte quattro recipienti destinati alla realizzazione della simulazione di scavo.

Divisi in gruppi tutti hanno iniziato a lavorare per rimuovere il primo strato di terra. Una persona, all’interno di ogni gruppo, aveva il compito di compilare delle schede che descrivessero lo scavo in ogni momento e ritrovamento.
Dopo aver eliminato il primo strato si doveva fare attenzione alla rimozione della restante terra in modo da non compromettere quanto si trovasse al di sotto. Infatti in passato lo scavo archeologico consisteva nel semplice dissotterramento di oggetti d’arte e resti architettonici. Con il progredire della ricerca si è però compreso come fosse importante l’esame del terreno asportato e la comprensione del rapporto tra questo e le testimonianze del passato riportate alla luce. Lo scavo è ora condotto in maniera tale che gli strati di terra individuati, distinti in base alla differente consistenza, composizione e colore, e numerati in maniera progressiva, sono asportati secondo la successione fisica e cronologica riscontrata, dal più recente al più antico. I materiali contenuti sono raccolti e divisi anch’essi per strato.

Il riconoscimento della successione stratigrafica, l’individuazione del rapporto fisico tra gli strati e i monumenti scavati, lo studio tipologico dei materiali consentono non solo di risalire alla cronologia degli stessi, ma anche di ricostruire la storia dell’area indagata, dal momento della sua occupazione fino al suo eventuale abbandono (scavo stratigrafico).

I ragazzi hanno agito in base a tale tecnica e, scoperto quanto nascosto dalla terra, hanno proseguito il lavoro finendo di compilare le apposite schede, scrivendo sulla lavagnetta cos’è stato rinvenuto, posizionando la freccia che indicasse il nord e l’asta che indica la misura del reperto. Il tutto è stato fotografato.

A conclusione delle due ore ogni gruppo ha esposto agli altri il tipo di lavoro svolto e ciò che avevano scoperto. Il primo “ritrovamento” è stata una fornace probabilmente di età picena data la presenza di vasi e pezzi di argilla cotti male. In secondo luogo è stata fatta luce sulla tomba di quello che poi si è rivelato un soldato poiché erano presenti lo scudo e la punta della lancia. Il terzo gruppo invece ha ritrovato un mosaico romano, che probabilmente era collocato nella domus di qualche signore, raffigurante l’imperatore Alessandro Magno nella battaglia di Isso; inoltre vi erano anche alcune tegole robuste data la cottura ottimale rispetto a quella osservata nel forno piceno. Nel quarto ed ultimo caso si sono potuti notare i resti di un edificio contenente alcuni vasi adatti a contenere cibo, si deduce quindi che fosse un magazzino.
Al termine dell’attività i ragazzi erano soddisfatti del proprio lavoro e sono riusciti a comprendere seriamente lo scopo dell’archeologia: riportare alla luce monumenti od oggetti per capire il passato ed avere un riscontro reale delle discipline che studiamo.

Chiara Serafino 1BM