Sono figlio di due venditori ambulanti: nessuno nella mia famiglia si era mai laureato, e anche io sono spesso stato a un passo dal mollare tutto.
Non è questa gran cosa, forse, ma se adesso mi volto indietro so cos’è che mi ha salvato: studiare. Per cui adesso vorrei dire una cosa a te, che magari hai quindici anni, o venti, e ti sembra che niente serva a niente.
Studia. Non farlo perché ti dicono che devi: fallo per te. Fallo per riuscire a leggere un post e capire davvero quello che dice, ma soprattutto cosa sta cercando di venderti. Fallo per sgamare quando dall’alto di un microfono qualcuno ti sta offrendo una soluzione facile: studiare è anche scoprire quanto siano sempre false, le soluzioni facili.
Studia. Non farlo per diventare ricco: se per ricchezza non intendi la facilità di tradurre in parole i pensieri, e i pensieri in azioni; se per ricchezza non intendi il valore di un verso che ti ispira, la capacità di commuoversi davanti a un dipinto, l’impeto rivoluzionario di chi ha sempre voglia di chiedersi: perché?
Studia. Non farlo per il pezzo di carta: fallo perché studiare ti permette di non abbassare mai la testa davanti ai potenti, di guardarli negli occhi e inchiodarli alle loro responsabilità. Fallo perché nessuno possa mai ridurti a pedina del suo gioco: studiare non è riempire la testa di cose, ma liberarla da chi ti ci vuole mettere i piedi sopra.
Studia: se davvero vuoi fregare il sistema, non c’è altro modo. Studia perché ogni parola che ti rifiuti di conoscere oggi è un calcio in culo in più domani, diceva Lorenzo Milani. E fa anche rima.
Studia perché la sola cosa che impari, non studiando, è la rassegnazione. Il dire sempre di sì. Il pensare “Tanto, cosa vuoi che cambi”.
Studia perché hai qualcosa di prezioso, lì dentro. Tu non lo sai, o forse non ci credi, ma c’è: e studiare è l’unico modo per farla venir fuori.
Studia. Non farlo per far contenti i tuoi: fallo per te. Fallo per imparare a riconoscere la bellezza, quando ce l’hai davanti; per difenderla, quando qualcuno te la vuole portare via. Fallo perché è l’unico modo per far sì che ce ne sia ancora: là fuori, e soprattutto dentro di te.
Michele Mazzieri
Docente